Qui trovate le notizie e gli approfondimenti a cui hanno lavorato i ragazzi e le ragazze della classe 3 C di Vezzano (TN), coordinate da Andrea Tarantello.
I leader mondiali usano come scusa la pandemia per evitare l’argomento del cambiamento climatico
Come le balene aiutano nella lotta contro il cambiamento climatico
Anna F
Recentemente ho letto un articolo da Sky tg24 che spiega che secondo uno studio la variazione del contenuto termico degli oceani nel 2021 è equivalente all’energia che si otterrebbe facendo esplodere 7 bombe atomiche ogni secondo per tutta la durata dell’anno. I ricercatori hanno avvertito che il nuovo record è stato toccato, nonostante nel 2021 si sia manifestato il fenomeno conosciuto come La Nina (che porta temperature fredde sugli oceani) che ha contribuito a limitare il riscaldamento nell’Oceano Pacifico.
Artemisia P.
L’inquinamento è la crisi globale dimenticata
Ashraf M.
Lo studio si basa su dati raccolti dalla IUCN, la International Union for Conservation of Nature, che tiene traccia di tutte le specie in pericolo (e del grado di minaccia a cui sono sottoposte) nella sua Lista Rossa, che al momento in cui scriviamo segnala che ci sono nel mondo più di 31.000 specie in via d’estinzione.
Gli orsi polari si stanno estinguendo? Minacciati dal riscaldamento globale che scioglie la banchisa e che li spinge a cercare cibo in territori abitati. L’orso bianco è diventato però anche l’ago della bilancia su questioni strettamente economiche.
Oggi nel mondo, ricorda il WWF, si stima la presenza di un numero di orsi polari che va dai 16.000 ai 31.000 individui, divisi in 19 popolazioni nelle regioni artiche di Europa, Asia e America. La contrazione del loro habitat sta rendendo la specie sempre più a rischio in tutto il mondo.
Le barriere coralline stanno morendo!
La morte dei coralli è dovuta al fenomeno dello sbiancamento (coral bleaching), che si verifica quando la temperatura dell’oceano resta a lungo su valori troppo alti. I coralli reagiscono allo stress termico prima “colorandosi” di una pigmentazione accesa, quindi perdendo completamente colore.
La Terra si sta riscaldando per effetto dell’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera e questo provoca oceani sempre più caldi e acidi. La Grande Barriera Corallina australiana sta subendo il fenomeno dello sbiancamento dei coralli e quello dell’acidificazione degli oceani.
Asia V.
Aumento delle temperature e le sue conseguenze
Rispetto all’epoca preindustriale, la temperatura sulla superficie del pianeta è aumentata di circa 1 grado Celsius. Potrebbe sembrare un piccolo numero, ma significa una crescita esponenziale del calore della terra. Negli ultimi anni, è aumentata mediamente di 0,8° ogni decennio, dal 1900 ad oggi. Il 2020 si è classificato come il secondo anno più caldo degli ultimi secoli. Molte parti dell’Europa e dell’Asia hanno registrato il record. Nel 2020, in Italia, la temperatura in inverno è stata di oltre 2,3 gradi più alta della norma e come conseguenze a questo terribile riscaldamento ci sono stati ben 207 eventi climatici estremi come inondazioni e alluvioni. Una delle inondazioni con più morti (2 e 10 dispersi) è stata quella tra la Liguria e il Piemonte nel 2020.
Purtroppo però come conseguenze non ci sono solo inondazioni e alluvioni, ma anche incendi. Questi eventi in Australia del 2019-2020 sono stati una serie di incendi boschivi che hanno devastato parte dell’Australia sud-orientale. Gli incendi, scoppiati nel giugno 2019 e amplificati nei mesi autunnali dello stesso anno, hanno distrutto oltre 5900 edifici uccidendo almeno 33 persone, ma il dato più rilevante secondo me è mezzo miliardo di animali morti.
Gli ultimi 7 anni i più caldi di sempre
Gli animali in via di estinzione.
Con il termine estinzione si intende la scomparsa di una determinata specie di organismi viventi. Le cause principali possono essere diverse: un mutamento improvviso dell’ambiente in cui vive la specie, la comparsa di una specie concorrente (per il cibo) o di una specie predatrice. I campanelli d’allarme che segnalano il rischio di estinzione di una specie sono due: la diminuzione dello spazio vitale, cioè dei territori e habitat che questa specie occupa, e la diminuzione del numero di esemplari della specie stessa.
Elia F.
Perché il leopardo delle nevi è a rischio estinzione?
Il leopardo delle nevi vive in luoghi con temperature molto basse, da questo deriva il nome leopardo “delle nevi”.
Questo magnifico felino si nutre ovviamente di carne, ed animali di medie e grandi dimensioni. A causa del cambiamento climatico le prede di questo felino migrano, il leopardo delle nevi, rimane così senza prede da cacciare ed è costretto anch’esso a spostarsi in cerca di altri territori ricchi di nuove prede.
Questo ha degli effetti negativi sull’equilibrio dell’ecosistema, il leopardo delle nevi si mette in conflitto con le altre specie di felini della nuova zona, tante volte anche con l’uomo, rischiando di venire ucciso.
La mia riflessione:
Secondo me tutte le specie di animali sulla terra hanno il loro compito, e insieme tengono in equilibrio l’ecosistema, secondo il ciclo della vita.
Se questo equilibrio che è come una bilancia, si perde, ci saranno gravi danni riguardanti soprattutto la biodiversità, che scomparirà lentamente.
Il leopardo delle nevi è solo uno degli animali in via d’estinzione, e questa cosa secondo me dovrebbe essere assolutamente fermata.
Notizia di attualità:
Una ricerca che si occupa degli animali in via d’estinzione ha recentemente effettuato un conteggio di tutte le specie che rischiano di non essere più presenti sul pianeta, si è scoperto che nel mondo sono circa 31.000 mila gli animali che rischiano la scomparsa.
Fermiamolo, cambiamolo, guardiamolo, il riscaldamento globale è anche colpa tua! Anche tu puoi fare la differenza!
Emma B.
Il cambiamento climatico sta mettendo sempre più città a rischio con ondate di calore, tempeste, siccità, inondazioni… Le ultime notizie dicono che l’Europa rischia un’improvvisa siccità sulla popolazione e sull’ecosistema. Questo causerà il raddoppio delle morti provocate da stress da calore.
Erina
Aumento temperatura
Rispetto all’era preindustriale, la temperatura sulla superficie del pianeta è aumentata di circa 1 grado Celsius. Potrebbe sembrare un piccolo numero, ma significa una crescita significativa del calore accumulato. Il grafico sottostante mostra chiaramente l’impennata della temperatura negli ultimi anni, che è aumentata mediamente di 0,8° ogni decennio, dal 1900 ad oggi.
Causa
Nell’atmosfera sono presenti dei gas, come CO2, metano, ozono (noti anche come “gas serra”) che filtrano i raggi solari in ingresso e ne trattengono le radiazioni. Queste hanno un effetto sulla temperatura del pianeta, influenzando il clima. Questo fenomeno è chiamato EFFETTO SERRA. se noi, tramite la combustione emettiamo tanta CO2 è chiaro che il pianeta andrà riscaldandosi.
Conseguenze sulla biodiversità
Le conseguenze sulla biodiversità sono molto catastrofiche. Un punto importante è che “i rischi dei cambiamenti climatici per la biodiversità non aumentano gradualmente ma all’improvviso”. Mentre il clima si riscalda, all’interno di una certa area la maggior parte delle specie sarà in grado di far fronte alle aumentate temperature per un po’, fino a quando non si troverà ad attraversare una soglia di temperatura, ovvero un punto oltre il quale una grande parte delle specie dovrà affrontare improvvisamente condizioni che non ha mai sperimentato prima.
In uno scenario ad alte emissioni, dove si verificherà un aumento della temperatura media globale di 4°C entro il 2100, porterebbe causare danni ad almeno il 15% delle comunità animali e vegetali che si troverebbero sull’orlo dell’estinzione, avendo superato la soglia di tollerabilità climatica. Accadrà contemporaneamente a tutte queste specie, con evidenti danni irreversibili all’ecosistema.
Conseguenze sul clima
Quel calore in più sta causando temperature estreme stagionali, riducendo il manto nevoso e il ghiaccio marino, intensificando le forti piogge e modificando gli habitat di piante e animali, espandendo alcuni e riducendo altri. Nel 2020, in Italia, la temperatura in inverno è stata di oltre 2,3 gradi più alta della norma e sono stati registrati 207 eventi climatici estremi come inondazioni, alluvioni e siccità: il record storico.
Collegamento tra COVID 19 e cambiamento climatico
Secondo le ricerche è probabile che il Coronavirus abbia avuto origine dai pipistrelli. Ma se questi animali sono sempre stati presenti sulla Terra, perché una pandemia si è sviluppata proprio ora? Uno studio pubblicato sulla rivista «Science of The Total Environment» attribuisce la colpa ai cambiamenti climatici. La causa riguarda la distribuzione globale di pipistrelli. «Gran parte delle specie hanno bisogno di condizioni ambientali e principali specifiche in una determinata area affinché essa diventi un habitat adatto», ha spiegato l’autore dello studio, il dott. Robert Beyer dell’Università di Cambridge e dell’Istituto di ricerca sugli urti di Potsdam in Germania, in un’intervista pubblicata sul sito web «News Medical Life Sciences». «Poiché i cambiamenti climatici alterano tali condizioni, la distribuzione delle specie inizia a mutare. Ciò può spingere le specie ad abbandonare alcune zone, permettendone invece l’espansione in altri luoghi», ha affermato il dott. Beyer, la cui ricerca è stata sostenuta dal progetto Local Adaptation, finanziato dall’UE. Il gruppo di ricerca ha identificato le aree nelle quali, secondo le stime, si è verificato il maggiore aumento di specie di pipistrelli causati dai cambiamenti climatici. Tra di esse vi sono regioni dell’Africa centrale, sono disseminate in America centrale e latina e un’ampia zona che comprende lo Yunnan, una provincia della Cina meridionale, il Myanmar e il Laos. Si pensa che in quest’ultimo hotspot hanno avuto origine il SARS-CoV-2 e il SARS-CoV-1.
Lia S.
L’impatto del cambiamento climatico non ha effetti devastanti solo sulla terra e sul genere umano ma anche sugli animali. Un esempio sono la decimazione dei koala in seguito ai numerosi incendi scoppiati in Australia lo scorso anno. Incendi causati da siccità e, quindi, dal riscaldamento globale.
Non c’è più tempo per rimediare tutto ciò, e sono oltre un milionele specie animali che rischiano di scomparire nei prossimi decenni. D’altronde, gli animali reagiscono ai cambiamenti climatici spostandosi, adattandosi alle nuove condizioni o, nella peggiore dei casi, rischiando l’estinzione.
Madalina R.
Nel periodo attuale la temperatura globale sta aumentando, in passato si era già verificato un evento del genere, alla fine dell’era glaciale.
Ma allora perchè ci stiamo preoccupando se è già successo in passato?
Il problema è che il cambiamento di oggi sta avvenendo molto più velocemente e la causa è l’uomo. In passato il cambiamento è stato naturale mentre oggi è causato dalle attività dell’uomo sulla Terra.
Secondo molte persone questo problema è causato dal rilascio di gas serra provenienti dai combustibili fossili, il gas più presente è l’anidride carbonica (CO2).
La CO2 sta sempre aumentando, solo durante il lock down è stata registrata una diminuzione.
Ciò vuol dire che la causa principale sono le fabbriche e le attività umane come i trasporti.
L’aumento della temperatura del pianeta è iniziato dalla Rivoluzione Industriale.
Quindi possiamo dedurre che solo quando l’uomo è arrivato a costruire macchine e industrie è riuscito a migliorare la qualità della vita, ma nel miglioramento ha causato un danno al pianeta.
Milena B.
Aumento delle temperature:
Rispetto all’era preindustriale, la temperatura sulla superficie del pianeta è aumentata di circa 1 grado Celsius. Potrebbe sembrare un piccolo numero, ma significa una crescita significativa del calore accumulato. Il grafico sottostante mostra chiaramente l’impennata della temperatura negli ultimi anni, che è aumentata mediamente di 0,8°ogni decennio, dal 1900 ad oggi.
Il 2020 si è classificato come il secondo anno più caldo degli ultimi secoli. Molte parti dell’Europa e dell’Asia hanno registrato un caldo record, compresa la maggior parte dell’Italia, della Francia, del Portogallo settentrionale e della maggior parte della penisola scandinava, la Russia e la Cina sudorientale.
Nel 2020, in Italia, la temperatura in inverno è stata di oltre 2,3 gradi più alta della norma e sono stati registrati 207 eventi climatici estremi come inondazioni e alluvioni.
Ondate di calore
Un’ondata di caldo come quella che ha colpito la Francia nel mese di giugno, con temperature estreme anche in Spagna, Italia, Svizzera e Germania, diventerà almeno cinque volte più probabile a causa dei cambiamenti climatici, hanno calcolato gli scienziati.
Tali ondate di calore sono anche di circa 4°C più calde di un secolo fa e sono più frequenti e più gravi di quanto previsto dai modelli climatici. In Francia il record è stato superato di oltre 1,5 gradi centigradi il 28 giugno, con 45,9C registrati nei pressi della città di Nîmes. Il caldo torrido ha provocato incendi in Spagna e in Germania. Va ricordato che l’ondata di calore del 2003 ha causato oltre 70.000 morti premature in tutta Europa.
Di quanto è aumentata la temperatura?
L’ultimo rapporto IPCC del 2014 (AR5) conferma che il clima terrestre si sta riscaldando (la temperatura media sulla superficie terrestre è aumentata di circa 0.6 °C nell’ultimo secolo) e che l’influenza umana sul sistema climatico è evidente. Rispetto all’era preindustriale, la temperatura sulla superficie del pianeta è aumentata di circa 1 grado Celsius. Potrebbe sembrare un piccolo numero, ma significa una crescita significativa del calore accumulato.
Gli animali in via di estinzione
La sesta estinzione di massa sta accelerando ad un ritmo vertiginoso e così il numero di animali in via di estinzione. Gli attuali tassi di scomparsa per le specie sono 100-1000 volte maggiori rispetto a quelli precedenti. Oggi, molte delle specie esistenti sono sull’orlo del precipizio, in particolare tra i vertebrati. Il 21% delle specie di uccelli, il 27% delle specie di mammiferi e il 36% delle specie di anfibi sono minacciate dall’estinzione.
Le barriere coralline in sofferenza
Qualche giorno fa si è tenuto a San Diego, in California, un convegno internazionale sul tema delle scienze oceaniche, che purtroppo ha mostrato dati e notizie che è importante considerare. Secondo quanto detto dagli esperti, i cambiamenti climatici che stanno interessando i fondali marini potrebbero causare la totale scomparsa delle barriere coralline nel giro di meno di un secolo. Le principali cause sono l’aumento delle temperature e l’acidificazione delle acque.
L’acidificazione degli oceani
Per cercare di far fronte a questo disastro si sta provando a trapiantare coralli vivi, creati in laboratorio, all’interno delle barriere coralline danneggiate per provare e riattivare la proliferazione. Purtroppo questa tecnica sta dando, per il momento, risultati non troppo incoraggianti, in particolare per la minore resistenza di questi coralli nell’ambiente oceanico.
Secondo gli esperti, nel 2100 i pochi luoghi dove ancora potranno proliferare i coralli saranno alcune parti della California del Sud e il Mar rosso, rimanendo comunque habitat a rischio.
Gabriele C.
Il cambiamento climatico, unito all’utilizzo del suolo renderanno gli incendi più frequenti e intensi: è previsto che quelli estremi aumentino fino al 14% entro il 2030, del 30% entro la fine del 2050 e del 50% entro la fine del secolo.
A fornire questi dati è un nuovo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep).
Lo scioglimento dei ghiacciai negli ultimi 50 anni
Negli ultimi 50 anni il ghiacciaio di Malaspina (in Alaska) è arretrato dell’80%.
Negli ultimi anni, telegiornali, trasmissioni TV e prodotti artistici di ogni tipo parlano di un fatto molto catastrofico che succede tuttora nel nostro pianeta: il riscaldamento globale.
Esso è causato dalle emissioni di CO2, CFC (clorofluorocarburi) e altri gas che riscaldano l’atmosfera, dando origine all’effetto serra che a sua volta aumenta la temperatura media nel mondo (1° grado Celsius). Tutto questo causa nel mondo molti problemi, ad esempio quello più grande: lo scioglimento dei ghiacciai con un conseguente aumento del livello del mare, che porta la scomparsa di molte isole e in via di estinzione alcune specie che vivono sui ghiacciai.
Samuele G.
Il ghiaccio Artico è arrivato a un record negativo di estensione. Mai stato così poco.
Ho trovato una ricerca sul fatto che l’esistenza delle olimpiadi invernali potrebbe cessare di esistere entro 60 anni: https://www.lifegate.it/olimpiadi-invernali-2080
Sedric L.
I bambini mostrano come le nostre azioni distruggono il pianeta
Sofia V.
I cambiamenti climatici sono un fenomeno provocato dal riscaldamento globale. Il clima terrestre è cambiato notevolmente e molte volte dalla formazione del pianeta 4,5 miliardi di anni fa. Ha oscillato tra periodi caldi e glaciali; tali cicli sono sempre durati decine di migliaia o milioni di anni. Negli ultimi 150 anni (nell’era industriale) le temperature sono aumentate più velocemente che in qualsiasi altra epoca.
Quali sono le cause?
La principale causa dei cambiamenti climatici è la combustione di combustibili fossili come il petrolio, il carbone e il gas naturale, che emettono gas a effetto serra nell’atmosfera. Anche altre attività umane, come l’agricoltura e la deforestazione, contribuiscono alla loro proliferazione. Il problema è che questi gas trattengono il calore nell’atmosfera: il cosiddetto effetto serra.
In assenza dell’effetto serra, la temperatura media del pianeta sarebbe di -18ºC. Tuttavia, le attività umane quotidiane massimizzano questo effetto causando un aumento ancora maggiore della temperatura del pianeta. Nonostante gli impegni internazionali, il livello di biossido di carbonio (CO2) nell’atmosfera continua a crescere e ha raggiunto un altro record nel 2019 secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (quasi il 150% in più rispetto al 1750).
E gli esseri umani?
Sia la nostra salute, sia la sicurezza alimentare sono a rischio, in particolare in Africa e in Asia, che ospitano alcune delle più numerose popolazioni giovanili del mondo. Come indicato nel Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), il riscaldamento globale di 2ºC metterebbe a rischio di denutrizione oltre metà della popolazione africana. L’Organizzazione mondiale della sanità ha avvertito che lo stato di salute di milioni di persone potrebbe essere minacciato da un aumento della malaria, delle malattie di origine idrica e della malnutrizione. Ciò avrà anche un impatto sulle migrazioni umane, facendo prevedere un aumento dei rifugiati climatici.
Possiamo fermare i cambiamenti climatici?
I cambiamenti climatici non sono reversibili, ma possiamo attenuare gli effetti e adattarci alle loro conseguenze. Le azioni di mitigazione mirano a ridurre il quantitativo di emissioni rilasciate nell’atmosfera, ad esempio attraverso lo sviluppo di energie pulite e l’aumento delle aree forestali. Sono necessari cambiamenti drastici in settori chiave quali i trasporti, l’energia, l’industria, l’edilizia abitativa, la gestione dei rifiuti e l’agricoltura.
Adattarsi ai cambiamenti climatici significa prepararsi ai suoi effetti e rendere la nostra società più resiliente. Ciò può significare, ad esempio, utilizzare in modo più efficiente le scarse risorse idriche, adattare le pratiche agricole e forestali e garantire che gli edifici e le infrastrutture siano in grado di resistere alle future condizioni climatiche e agli eventi meteorologici estremi.
Yasmine B.