Lucrezia
Rifiuti invisibili:
sono tutti quei rifiuti generati durante la produzione della merce, che il consumatore non vede al momento dell’acquisto.
Impronta idrica:
misura l’acqua dolce che utilizziamo tutti i giorni per uso domestico, personale e alimentare, dalla produzione allo smaltimento. Ognuno di noi ha un’impronta idrica molto alta. Essa è formata infatti dalle nostre scelte.
L’acqua che consumiamo non è solo quella che assumiamo bevendo, ma tutto ciò che ci circonda è stata realizzata con un’enorme quantità di acqua. prendiamo per esempio i nostri vestiti; per produrre una maglia di cotone occorrono più di 2.000 litri di acqua questo perché è compreso anche la produzione del cotone.
Emanuele
Quando siamo al supermercato a cena o al ristorante non pensiamo mai a quanta acqua ha utilizzato un alimento per crescere, ad esempio 1kg di manzo utilizza circa 15.500 litri d acqua ,per far questo conto si tiene conto di tutta l’acqua che serve per il foraggio e per i mangimi. Però bisogna ricordarsi che anche gli indumenti o altri oggetti consumano acqua per essere prodotti, ad esempio una maglietta consuma 2.700 litri o un computer 20.000.
Per ridurre l’ utilizzo d acqua nel caso di oggetti o indumenti bisognerebbe comprarne di meno ma di una fattura superiore e non continuare a cambiarne,per ridurla nel cibo bisogna ridurre gli sprechi quindi acquistare solo ciò che realmente dobbiamo mangiare e preferire il bio infatti non utilizzando pesticidi si riduce circa 500 litri in un ettaro. Anche riducendo il consumo di carne e latticini si evita l’utilizzo di circa il 45% dell’acqua consumata nella nostra dieta. Che con il consumo di carni e latticini e circa 1000m3 d acqua l anno invece riducendo carni e latticini e circa 500m3 d acquai anno.
Maria Teresa
Ciao a tutti oggi vi parlerò del ciclo di produzione e di vita del telefono cellulare (chiamato in inglese “smartphone”) e soprattutto quante emissioni produce. Un oggetto che viene usato da tutti (e dico tutti) ogni giorno per moltissime ore.
Quindi quanto inquina uno smartphone? Ve lo dirò subito. L’83% delle emissioni viene dalla sola fase di costruzione dell’oggetto. Proprio così, perché per creare questi dispositivi, serve estrarre minerali rari in luoghi remoti, utilizzare combustibili fossili e molta acqua, anzi moltissima: 12.760 l. Le restanti emissioni generate dal consumo degli smartphone (in particolare dopo il loro primo anno di utilizzo) ammontano invece a solo l’11% e sono legate al consumo energetico, che si abbassa se si ha un fornitore di energie rinnovabili. Il restante 5% è infine dovuto alle attività di recupero e ripristino dei dispositivi.
Un solo smartphone produce ca. 82 kg di CO2, lo sapevate? Immagino di no. Si consiglierebbe di cambiare cellulare dopo 10 anni, ma a me questo sembra difficile dal fatto che ogni anno arrivano telefoni cellulare nuovi con qualcosa di migliore e di più bello e soprattutto i giovani che usano di più questi apparecchi sono attirati. Dopo quanto tempo vengono sostituiti da quelli nuovi la maggior parte degli smartphone? Vengono utilizzati per circa 21 mesi e per poi essere sostituiti.
Qual’è il modo per inquinare di meno e per fare la nostra parte per un mondo più sostenibile? La soluzione è prendere uno smartphone ricondizionato, tenendolo bene, facendolo durare così più tempo possibile.
Miriam
Ciao a tutti ora vi parlerò di un argomento di cui si sta parlando molto in questo periodo, cioè il consumo di acqua dolce nel mondo. E’ molto importante parlare di questo argomento siccome che l’acqua dolce sta continuando a ridursi, in molti paesi non hanno l’accesso all’acqua dolce. Nel mondo viene usata sopratutto in queste 3 categorie una è l’agricoltura per il 70%, l’industria il 22% e nell’uso domestico 8%. Ora approfondiamo l’ambito dell’agricoltura, come abbiamo detto prima nei campi finisce il 70% dei consumi idrici mondiali. In Europa viene usato il 24% di acqua, nella popolazione mondiale.
Arianna e Martina
Vi siete mai chiesti quanto è grosso l’impatto che le vostre abitudini hanno sul nostro pianeta? In questo podcast discuteremo tutto ciò e vi renderete conto che anche gli oggetti più piccoli e leggeri di uso quotidiano in realtà portano dietro di loro un grosso peso ambientale.
Tutti gli oggetti portano sulle loro “spalle” un invisibile zaino, il consumo di tutto il processo di lavorazione del prodotto in misura in chili il carico di natura che ogni prodotto o servizio possiede.
Ad esempio se buttiamo via un chilo di carta normalmente siamo portati a pensare che abbiamo buttato via solo quel chilo di carta.
In realtà buttiamo via molto di più di quello che vediamo perché dietro quella carta c’è un’industria cartaria, e ancora prima c’è il taglio del legno con strumenti, l’utilizzo del carburante per il trasporto, l’energia per il trattamento e la trasformazione, l’usura delle macchine, l’acqua e molto altro ancora. Un pc 1,5 kg infatti riesce a pesare 1500 kg. Quindi lo spreco è incredibilmente altro. Ciò conduce a sprecare risposte fondamentali e vitali del pianeta. Immaginatela così, state bevendo 1 litro di aranciata, pensate di “sprecare” solo quello che bevete, ma la verità è ben distante… quel litro ha ben 100 kg di zaino ecologico. Tutto questo però va a influenzare l’ambiente e le future generazioni che vivranno in un mondo di plastica e spreco continuo, probabilmente le piccole aziende spariranno per via dello spreco e
la scarsità dei materiali.
Leonardo
l’impronta idrica è un indicatore che consente di calcolare l’uso di acqua, calcolando sia l’uso diretto che quello indiretto.
uso diretto: doccia, lavare i piatti
uso indiretto: vestiti che si indossano, produzione cibo che mangiamo.
Ogni persona consuma 3800 litri di acqua al giorno, 137 per l’uso domestico, 167 per i prodotti di uso quotidiano e 3496 litri per il cibo che mangiamo.
Per una porzione di verdura si usano 32 litri d’acqua, in un piatto di pasta 169 litri e per una fetta di carne bovina 1550 litri.
In Italia siamo 60 milioni e in totale consumiamo 132 mila milioni di metri cubi di cui il 60% viene utilizzati per prodotti o ingredienti importati dall’estero.