Arianna e Martina
In tutto il mondo, sprechiamo 1.555 milioni di tonnellate di cibo l’anno. I numeri diventano terrificanti quando andiamo a scoprire quale categoria alimentare subisce uno spreco maggiore.
Frutta e verdura: 644 milioni di tonnellate sprecate (42%)
Cereali: 347 milioni di tonnellate sprecate (22%)
Radici e tuberi: 275 milioni di tonnellate sprecate (18%)
Latte e derivati: 143 milioni di tonnellate sprecate (9%)
Carne: 74 milioni di tonnellate sprecate (5%)
Semi oleosi e legumi: 50 milioni di tonnellate sprecate (3%)
Pesce: 22 milioni di tonnellate sprecate (1%)
Ora che sappiamo quanto cibo viene prodotto e quanto ne viene sprecato in ogni categoria alimentare, possiamo entrare più nel dettaglio delle statistiche, delle possibili motivazioni di tanto spreco e dei dati afferenti alle diverse regioni del mondo.
Lucrezia
Secondo uno studio realizzato dalla FAO in collaborazione con il Centro comune di ricerca della Commissione Europea, il settore alimentare contribuisce per oltre un terzo delle emissioni globali di gas ad effetto serra, arrivando al 34% di emissioni di biossido di carbonio.
Spesso dimentichiamo che ciò che ogni giorno compriamo al supermercato e mettiamo sulle nostre tavole ha un enorme impatto climatico.
Giada
Ogni prodotto che usiamo giornalmente per la nostra dieta quotidiana ha un’impronta ecologica più o meno elevata, in basa alle emissioni di CO2 che vengono prodotte durante la produzione: trasporto, acquisto e consumo.
Il settore alimentare contribuisce per oltre un terzo delle emissioni globali di gas ad effetto serra arrivando al 34%. Il 35% delle emissioni di gas ad effetto serra è rappresentato da metano, inquinamento provocato dagli allevamenti di animali per soddisfare la domanda legata al consumo di carne.
In media la FAO (food and agriculture organisation) rileva come il packaging alimentare sia responsabile per il 5,4% delle emissioni di CO2.
Alimenti con l’impatto ambientale più alto sono le carni rosse ed il pesce da acquacoltura. Il 15% dei produttori di carne provoca 1,3 miliardi di tonnellate di CO2 consumando 950 milioni di ettari di suolo.
Per ridurre l’impronta ecologica è importante iniziare dal passaggio a un’alimentazione basata su prodotti vegetali riducendo il più possibile il consumo di carne. Bisogna anche valorizzare gli alimenti dell’agricoltura biologica optando per soluzioni ecologiche per ridurre gli imballaggi.
Veronica
Ciao a tutti, ora vi parlerò dell’inquinamento causato dalla produzione di carne e derivati.
Il 18% dei gas serra sono dovuti agli allevamenti, mentre il 13% è dovuto al trasporto di carne e di mangime per gli animali.
Per non parlare del consumo di acqua, che viene usata sia da dare agli animali, sia per il loro mangime, quindi ne viene utilizzata una grande quantità.
Invece per il cibo, il 70% della soia e il 50% dei cereali sono destinati agli animali. Oltre al cibo, anche l’80% della deforestazione amazzonica è dovuta agli allevamenti di bovini.
Ridurre il consumo di carne e derivati aiuta l’ambiente, riducendo l’inquinamento, migliora la tua salute, diminuendo i rischi di contrarre malattie, e infine permette agli animali di non venir maltrattati e vivere in pessime condizioni.
Secondo lo studio PROFETAS bisogna cercare di sostituire le proteine animali con quelle vegetali.
Sono stata vegetariana e cercavo di consumare il meno possibile i prodotti di origine animale, con questo posso dire che questo stile di vita non è affatto difficile, i prodotti si trovano facilmente e ci sono molte alternative alla carne e ai derivati, come il latte di soia, di cocco e di molte altre tipologie.